Il più grande calzaturificio del mondo, la Senda di Yancheng, a 200 km da Nanchino: dodicimila dipendenti fabbricano 50 milioni di scarpe all'anno. E' da qui che nasce la grande crisi dell'industria calzaturiera italiana, l'allarme lanciato dall'Unione europea per l'esplosione (+700%) di importazioni “made in China”.
Il nome Senda è sconosciuto per noi, ma non lo sono le decine di marche straniere con cui il gigante mondiale battezza le sue scarpe. Qui si producono su licenza le celebri Clarks inglesi. E le scarpine per bambini della linea italiana Naturino, in vendita in 5.000 negozi in tutto il mondo. E la linea Gas «made in Usa», la marca canadese Eldo, la Bcbg brasiliana. In tutto la Senda sforna scarpe dai nomi più diversi per 100 partner stranieri in 40 paesi del mondo.
Il suo presidente e padrone è Zhu Xianggui, 55 anni: uno dei capitalisti più ricchi della Cina, membro del partito comunista, e deputato eletto da due legislature al Congresso Nazionale del Popolo. «Voi italiani siete i nostri maestri, dice con un largo sorriso conciliante, noi siamo andati a scuola nel regno delle scarpe, cioè nel vostro paese, fin dagli anni 90. II nostro lavoro di oggi è il frutto della cooperazione tra Cina e Italia». In effetti il presidente Zhu ha ingaggiato da un decennio dei designer italiani nei suoi centri-stile di Shanghai e Guangzhou (Canton). Ha da tre anni un partner italiano, la Falc di Civitanova Marche.
Estratto da La Repubblica del 10/06/05 a cura di Pambianconews