«Siamo in un periodo di cambiamento epocale: vincerà chi sa stare al gioco, chi ha le carte per giocare. Chi non le ha, dovrà cambiare strada». Vito Artioli produce scarpe di lusso, con il Calzaturificio Star. È preoccupato per l'esplosione delle importazioni dalla Cina, ma non in particolare per la sua azienda.
Non ha risentito dell'arrivo sui mercati europei di così tanta merce a costi contenuti?
La nostra forza sta nel prodotto: di alta qualità, con un forte contenuto di stile. La concorrenza cinese non ci tocca da vicino, però è anche vero che il nostro mercato è abbastanza piccolo, di nicchia: le nostre scarpe costano e le possiamo vendere solo ai ricchi.
L'alta qualità, dunque, può essere una difesa contro l'invasione da Oriente?
Noi italiani siamo i primi in tutto quello che è bello: più ci copiano più vuol dire che siamo sulla strada giusta. Ogni mese io esco con delle novità. Ci serve però una politica industriale che ci sostenga su questa linea, che capisca come dobbiamo giocare per poter vincere.
Ci sarà comunque una riduzione delle aziende italiane in questo settore?
Una selezione naturale c'è già. Ma a parte questo, io penso che sia importante preoccuparsi dei Paesi del Nordafrica, come il Marocco, ma anche della Siria o del Libano. Tutti i nostri subfornitori sono lì. Loro ci aiutano e noi dobbiamo tenerne conto.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 10/06/05 a cura di Pambianconews