Ieri Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, ha presentato i prossimi appuntamenti della manifestazione fiorentina e ha fornito alcuni dati sulla situazione economica del tessile abbigliamento. “Nel 2004 i segnali positivi sono venuti dagli Stati Uniti, ma anche da Francia e Spagna. Dopo un triennio di stagnazione dei consumi, gli americani, soprattutto gli uomini, hanno deciso di rifarsi il guardaroba e, nonostante la debolezza del dollaro, l'export di prodotti classici maschili verso l'America è salito del 46%, dimostrando che la chiave del successo del made in Italy sta sia nel lusso sia nell'eleganza accessibile, non nei prodotti basici, un settore dove ormai i cinesi non hanno rivali”.
Nel 2004 il settore tessile-abbigliamento-moda ha continuato a perdere posizioni, con un fatturato sceso a 42,5 miliardi di euro. I dati dei primi mesi del 2005 non mostrano segnali di ripresa.
I numeri delle prossime manifestazioni, spiegano i vertici di Pitti Immagine, fanno ben sperare e confermano la dimensione internazionale. L'export del tessile made in Italy verso la Germania ha perso negli ultimi anni e continua a perdere, soprattutto perché per i prodotti di fascia mediobassa i tedeschi hanno scelto il made in China, ma è evidente che quando si tratta di cercare la qualità,tutti guardano ancora all'Italia.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/05/05 a cura di Pambianconews