Michele Norsa, amministratore delegato della Valentino, attende ansiosamente lo sbarco a Piazza Affari, seguito dall'advisor Mediobanca, della Valentino Fashion Group, società costituita nel marzo scorso dal gruppo Marzotto per accorpare tutto il business della moda.
Oggi Valentino viene valutato 400 milioni di euro e le azioni della quotanda Valentino Fashion Group, che saranno date gratuitamente a tutti gli azionisti della Marzotto al valore di un euro nominale, sono stimate dagli analisti tra 15 e 18 euro, contro i 2,5 della nuova Marzotto.
Se considero le acquisizioni importanti effettuate negli ultimi anni da grandi gruppi, tutte strapagate, vedo the oggi perdono ancora soldi. Valentino invece a stato riportato all'attivo di bilancio in tre anni.
Nel lusso c'e la gara ad aprire meganegozi, lei ha puntato sui corner nei grandi magazzini. Come lo spiega?
Il costo di un negozio di lusso, in tempi di consumi non brillanti, spesso è eccessivo. E poi in alcuni paesi i grandi magazzini consentono di crescere a un ritmo impensabile.
E a che punto è il progetto di una catena di negozi Red Valentino, il marchio creato per il tempo libero?
Il marchio per ora genera un piccolo business, ma ha buone prospettive perché ci consente di affermarci a prezzi più bassi presso un cliente giovane, con abiti ma, in futuro, anche occhiali o profumi. A giorni apriremo un corner sperimentale a Hong Kong, da Sogo. Poi si vedrà.
E le licenze? Novità in arrivo?
Sto valutando solo per il Giappone una licenza di abbigliamento per cam con il marchio Oliver.
Estratto da Panorama del 20/05/05 a cura di Pambianconews