Le politiche a sostegno dell'innovazione devono basarsi su una considerazione realistica delle caratteristiche dei processi innovativi in generale, delle specificità dei modelli di innovazione delle Pmi e del sistema produttivo complessivo che si basa su di esse, oltre che sulle esigenze specifiche della attuale fase di sviluppo economico, caratterizzata dall'esigenza di rapidi processi di internazionalizzazione delle imprese. E' quanto emerso dalla indagine su quei processi di innovazione nelle piccole e medie imprese, che rimangono sconosciuti ai più, elaborata da Assolombarda e presentata a Milano da Carlo Maria Guerci.
“Il settore manifatturiero, dalla chimica al tessile, è un valore per l'Europa e non deve e non può scomparire. C'è bisogno di decisioni urgenti, che diano risposte ai problemi concreti che imprenditori e lavoratori vivono ogni giorno sulla propria pelle”. Partendo da questo assunto, è necessario avviare un percorso di innovazione ampia e “che coinvolga tutti gli anelli della catena del valore aziendale, dagli approvvigionamenti fino alla commercializzazione, al marketing e ai canali. Prodotto e processo restano momenti fondamentali di innovazione, ma non si può limitare l'attenzione solo ad essi”.
“Abbiamo voluto organizzare questo incontro, ha detto il presidente di Assolombarda, Michele Perini, perché abbiamo e avvertiamo la responsabilità di indicare che è possibile continuare a rimanere competitivi, proprio perché siamo in un momento di grande difficoltà, non vogliamo contrapporre all'ideologia del declino un'ideologia dell'ottimismo, ma crediamo che sia importante conoscere e far conoscere meglio le caratteristiche e le capacità delle nostre imprese, perché se ne possano trarre considerazioni realistiche e politiche attendibili”.
Estratto da Apcom del 20/05/05 a cura di Pambianconews