L'annuncio di Peter Mandelson è stata la conferma che la linea italiana ha vinto. E ora da Roma inizierà una nuova offensiva per tutelare un altro settore molto esposto alla concorrenza spietata dei Paesi asiatici. Un settore particolarmente importante per il nostro Paese: il calzaturiero. L'annuncio è del viceministro alle Attività |
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Ha sentito il commissario europeo al Commercio, Mandelson?
«Sì, abbiamo parlato dei successivi passi che l'Europa deve fare. Ad esempio a proposito degli altri prodotti del tessile per i quali si sta per concludere l'indagine conoscitiva e per gli undici che per il momento sono solo sotto osservazione».
L'Unione Europea ha veramente imboccato la strada della tutela delle produzioni più esposte alla concorrenza?
«È la linea italiana che ha vinto, almeno sul tessile. È una cosa importante se si considera che in tutta Europa il settore conta due milioni e 700mila occupati e che in Italia ce ne sono 800mila».
E per gli altri settori del sistema moda cosa prevede?
«Abbiamo già aperto il fronte della tutela delle calzature. In questo caso si tratterebbe di altre procedure per l'attivazione di misure antidumping».
Le misure sulle magliette e sui filati di lino cosa comportano?
«Che se la Cina, come temo, non risponderà ponendo limiti alle esportazioni, la Commissione europea potrà stabilire delle quote alle importazioni da quel Paese. Non si tratta di dazi, che sarebbero impossibili da utilizzare in casi come questo, e nemmeno di vere e proprie misure antidumping. Qui si tratta di ripristinare le quote alle importazioni dalla Cina, come hanno già fatto gli Stati Uniti».
Estratto da Il Giornale del 18/05/05 a cura di Pambianconews