Dopo lo strappo Dolce & Gabbana, la cui licenza è passata a Luxottica, molte cose sono cambiate per Marcolin. Un azionariato accresciuto con l'ingresso dei fratelli Della Valle e che potrebbe ingrandirsi ancora in futuro; un portafoglio di licenze che si è arricchito di marchi importanti a partire dalla grande attesa Tom Ford, ma anche Kenneth Cole, Just Cavalli, Ferrari; prospettive buone nonostante un mercato stagnante e sempre più selettivo; e un titolo che da alcune settimane in Borsa è molto effervescente. Ma ciò che caratterizza Marcolin in questo periodo è forse un'idea diversa di come fare business. E ha ancora a che fare con la licenza Dolce & Gabbana, la cui improvvisa interruzione è stata un trauma molto forte ma in fondo si sta rivelando un fattore positivo.
Spiega, infatti, Maurizio Marcolin, amministratore delegato del gruppo con delega su licenze e ufficio stile, che dopo quello che chiama «il contraccolpo Dolce & Gabbana» (i cui occhiali rappresentano quasi il 50% del fatturato di Marcolin, una quota di ricavi che dall'anno prossimo non ci sarà più), «abbiamo optato per avere un portafoglio molto bilanciato in termini di potenzialità». In parallelo anche la scelta dei partner sarà diversa.
«L'azienda non sarà più chiusa ad accordi di tipo diverso, spiega ancora l'amministratore delegato, e cercheremo partner che avranno l'idea di stare assieme nel lungo periodo, che abbiano una condivisione reale, nei momenti belli ma anche in quelli brutti. Selezioneremo non solo il brand, ma anche le persone che ci stanno dietro. Non ci servono, invece, marchi che hanno obiettivi di breve periodo per prendere royalties e poi saltare su un nuovo cavallo».
Estratto da CorrierEconomia del 16/05/05 a cura di Pambianconews