Giochi fatti, in casa Prada, per il rimborso del bond da 700 milioni emesso a dicembre 2001 da Deutsche bank. Con un contestuale rifinanziamento del luxury group fino all'importo complessivo di 1,4 miliardi. Patrizio Bertelli e il capo della finanza Carlo Mazzi, come il Mondo è in grado di anticipare, hanno definito tutti gli accordi con un pool di banche italiane assieme agli advisor Lazard, per la parte finanziaria, e Gianni, Origoni, Grippo & partners per il legale. Tra le novità, il fatto che non ci sarà il bond high yield Prada che era stato studiato fino a un mese fa (400 milioni il taglio ipotizzato) dopo la tempesta che ha investito i mercati obbligazionari e reso più cari gli s |
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Rimborso Deutsche bank. Il 30 giugno scade il bond emesso dalla banca tedesca con provvista riversata a Itmd, la controllante al 100% di Prada holding. Il prezzo di rimborso è 780 milioni, cioè il 111,3 % del nominale. La quota interessi (80 milioni) sarà coperta da Prada mentre 700 milioni vengono messi a disposizione di Itmd da un pool composto dalle stesse banche controgaranti del bond Deutsche bank.
E cioè Intesa (per la sua quota di 300 milioni), Unicredito (200), Bipielle (100), Bpu (100). In pratica il gruppo trasforma il credito di firma in esposizione per cassa. La durata del nuovo prestito è a cinque anni con ripagamento di 350 milioni al terzo anno. Si chiude così la tormentata vicenda del bond, concepito nel 2001 come un ponte per andare in Borsa e invece rimasto sulle spalle del gruppo.
Estratto da Il Mondo del 13/05/05 a cura di Pambianconews