“Le aziende italiane sono state intelligenti nel gestire i rapporti di cambio euro-dollaro. Anzichè continuare a correre dietro alla valutazione del giorno, hanno adottato una politica dei prezzi che ha garantito stabilità pur riducendo il margine di profitto quando l'euro viaggiava intorno agli 1,35 dollari. Ora che siamo tornati di nuovo sotto quota 1,30, la situazione è migliorata”. Roberto Luongo, direttore della rete Nord America dell'Ice, ha commentato così il dato reso noto oggi dal dipartimento del Commercio americano per quanto riguarda l'andamento della bilancia commerciale americana in marzo.
“I dati odierni rivelano anche che le aziende italiane hanno saputo approfittare dell'euro forte per radicarsi meglio nel territorio americano, ha aggiunto Luongo, e per aumentare le proprie reti distributive”. Secondo uno studio dell'Ice, lo scorso anno l'Italia è salita al 15esimo posto come investimenti negli Usa contro il trentesimo dell'anno precedente.
“Fino a pochi anni fa, ha detto Luongo, erano poche le aziende che investivano in reti negli Usa, ora invece è un trend in chiara crescita. In definitiva, quello che il sistema Italia deve ricordarsi è che il mercato americano non è congiunturale, non è una moda del momento ma è mercato solido, sicuro e in cui è sempre importante investire”.
Estratto da Apcom del 12/05/05 a cura di Pambianconews