La bassa gamma di Swatch ha risentito della forza d'urto della concorrenza cinese. Complici, «i department store e la grande distribuzione mondiale che, accusa il gruppo svizzero, hanno privilegiato l'orologeria di design made in China». Tuttavia, dopo due anni di battaglie difficili negli orologi di plastica, Swatch conta di vincere la guerra con un sistema di distribuzione innovativo che esordirà entro un mese a Londra e Berlino.
«I negozi di lusso, spiega il ceo Nick Hayek, sono noiosi: tutti uguali in ogni angolo del mondo. I nostri creativi hanno pensato a luoghi più giovani e cool». E, dopo un buon 2004 (i dati erano stati comunicati un mese fa) per il gruppo «il 2005 sarà un anno record», ribadisce Hayek. Basti pensare che rispetto all'anno passato gli ordini post-Basilea sono saliti del 20-50 per cento. Hayek si mostra sereno nonostante i dati di marzo sull'export di orologi svizzeri siano allarmanti (-35% gli orologi finiti).
«I nostri numeri, dice Hayek, non sono comparabili con quelli della Federazione. E questo perché abbiamo rivoluzionato il sistema dei lanci che ora funziona con tempi diversi dagli altri: il prossimo debutto, per esempio, sarà a maggio-giugno». L'Italia resta il primo Paese europeo negli acquisti di orologi finiti. Non solo. Nel primo trimestre 2005, le vendite di gioielli Swatch nel nostro Paese hanno fatto un salto del 40 per cento.
Estratto da Finanza&Mercati del 29/04/05 a cura di Pambianconews