Quarantun anni, tedesco, nato a Parigi, si esprime in un italiano perfetto, frutto degli studi compiuti a Roma, a seguito del padre dirigente Fao. Così si presenta Fabian Krone, un passato nel gruppo Fiat e da gennaio 2003 direttore generale della A. Lange & Söhne, la più antica marca tedesca di orologeria di alta precisione.
Come nacque la A. Lange & Söhne?
In Germania nel 1845, nei dintorni di Dresda, capitale della Sassonia, e da subito si specializza in produzioni di alta orologeria introducendo innovazioni creando movimenti propri, diventando ben presto un'autorità in un campo dominato da sempre dai maestri svizzeri. Tutto si ferma durante la Seconda guerra mondiale, la società rimane in quella zona di Germania che passa sotto il controllo dell'Urss e viene chiusa. Dobbiamo aspettare il 1990, la caduta del Muro, per vedere risorgere la manifattura nei luoghi originali.
Quanti orologi producete?
Circa 5 mila e rimarremo sempre sotto i 10 mila pezzi: i grandi numeri sono lontani da noi.
Quali sono i mercati più importanti per i vostri orologi e quali in più rapida crescita?
Il primo mercato è sicuramente quello interno: la Germania assorbe oltre un terzo della nostra produzione. Al secondo posto abbiamo l'Italia, poi Singapore e Hong Kong. Mentre il mercato che si sta sviluppando velocemente è quello statunitense.
L'inserimento in un grande gruppo come la Richemont comporta vincoli?
No. La loro politica è quella di lasciare ogni marchio libero di dare corso alla propria creatività e di conservare le caratteristiche peculiari. Naturalmente beneficiamo delle sinergie che un grande gruppo offre a livello di distribuzione e comunicazione.
Estratto da Panorama del 22/04/05 a cura di Pambianconews