Le luci sono puntate sulla Cina. Bisogna andarci oggi per ottenere i risultati tra qualche anno. Essere nei negozi ma anche nelle fabbriche per presidiare un mercato che oggi vale appena quattro milioni di euro per l'illuminazione, meno del Kuwait e della Lituania. Ma prima o poi esploderà. A Euroluce, i tre padiglioni dei Saloni dedicati al settore, il viavai di compratori stranieri è frenetico. Del resto, più di metà dei 2,3 miliardi di ricavi si fanno all'estero. «Noi esportiamo l'80%». dice Alessandro Sarfatti, direttore generale dell'azienda di famiglia Luceplan.
«L'anno scorso abbiamo fatturato 20 milioni, il 3% in più del 2003, e siamo tornati al pareggio dopo un anno difficile. Adesso, stiamo cercando un partner in Cina per una joint venture produttiva. Cosi, aumenta la produzione e scendono i costi: si liberano risorse per finanziare la comunicazione e dare forza al marchio».
Vetro, acciaio, plastica. Per lavorare su materiali diversi, molte aziende scelgono di volta in volta il partner ideale. Come Flos, che gestisce tutto da Bovezzo, nel bresciano, dove lavorano 128 persone. L'anno scorso i ricavi sono saliti del 15%, a 67 milioni, per tre quarti all'estero, mentre l'Ebitda è al 19 per cento. «Cresciamo ovunque, dice il corporate finance manager Manuel Perani, e le vendite aumentano anche in Italia». Flos ha filiali in Usa, Giappone, Francia, Spagna, Germania, Scandinavia, e Norvegia.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/04/05 a cura di Pambianconews