Non ha dubbi Carlo Pambianco, fondatore di Pambianco Strategie di Impresa, la società che assiste le strategie di sviluppo degli imprenditori della moda, l'uomo che organizza il convegno economico più atteso nel mondo del fashion, la mente che consiglia per studi di benchmarking sui concorrenti o per progetti di diversificazione verso altri settori o nei mercati internazionali: «Sì. il lusso e la moda hanno ancora spazi di recupero su vari mercati, vedi la Cina, la Russia, il Sud Est Asiatico e l'America. Certo soffrono le piccole imprese che si trovano a lavorare in un mercato dove vale sempre di più il peso della distribuzione. Ma per i grandi gruppi tutto sarà più facile, perché sono già molto organizzati».
Dunque professore, lei oggi comprerebbe i titoli del fashion?
«Certamente. L'ho già fatto e continuo a farlo. Ho già degli investimenti personali nella moda, confida Carlo Pambianco, per esempio ho comprato Bulgari mesi fa a 7,40 e ora è già a 9,20!».
Giorgio Armani, proprio a novembre scorso al Convegno Pambianco, ha ribadito che non ha nessuna intenzione di quotarsi in Borsa. Crede che ci ripenserà?
«No, Armani è fermo nella sua posizione: ha detto che non andrà mai in Borsa, non lascerà l'azienda ai parenti e la venderà a un gruppo del lusso. Che gli sia simpatico, però. Siamo in attesa di sapere se ha trovato questo simpatico partner, scherza Pambianco, e fra qualche mese proprio noi torneremo a interrogarlo sull'argomento».
Il gruppo Burani va benissimo. Perché?
«Prima di tutto perché nella famiglia Burani c'è molta armonia. Io apprezzo molto la loro strategia aziendale: sono gli unici che quando fanno un'acquisizione lasciano sempre dentro l'imprenditore che ha fondato l'impresa. E quelle quote di minoranza diventano subito una garanzia di continuità. Insomma, tutto il contrario di quello che per esempio è successo in Gucci oppure nel gruppo Prada, dove Bertelli si è perso per strada Jil Sander e Helmut Lang. Per non dire di quello che Finpart ha fatto con il marchio Cerruti. Insomma, credo che la politica dei piccoli passi che porta avanti Giovanni Burani col consiglio di famiglia sia quella giusta».
Estratto da Il Giorno – La Nazione – Il Resto del Carlino del 2/04/05 a cura di Pambianconews