Dopo aver venduto tonnellate di uova di Pasqua, le Galeries Lafayette hanno trovato la loro sorpresa: una bella Opa fresca fresca, confezionata nottetempo e perfezionata all'alba. Erano le cinque di ieri mattina quando è stato finalmente raggiunto l'accordo sul futuro del più celebre polo commerciale parigino, forte dei suoi palazzi-supermercato di classe, che si susseguono uno dopo l'altro nella zona dei Grands boulevards, all'incrocio tra il Boulevard Haussmann e la rue Lafayette, sulla Rive droite, alle spalle dell'Opéra. |
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Una delle due famiglie che hanno storicamente la proprietà delle Galeries Lafayette, la famiglia Meyer, prende i soldi e scappa. Ne prende tanti: un miliardo di euro per il 29,5 per cento del capitale. Li prende dal gigante bancario francese Bnp-Paribas, che si lancia così nel settore della grande distribuzione alleandosi con i Moulin, ossia con l'altra famiglia i cui legami di proprietà ci riportano al periodo epico della «Belle Epoque», quando questa parte di Parigi era il polmone d'ogni frenetico commercio di Francia. I Meyer e i Moulin discendono da Théophile Bader, l'uomo d'affari che creò le Galeries Lafayette e il loro mito.
Bnp-Paribas si è alleata con i Moulin, lanciando appunto l'Opa congiunta che alla fine dovrebbe vedere il capitale delle Galeries Lafayette così ripartito: 62,9% ai Moulin e 37,1% a Bnp-Paribas. Le cifre in gioco sono rilevanti perché l'Opa valorizza l'insieme Galeries Lafayette-Cofinoga a 5,2 miliardi di euro (tre per la prima società e 2,2 per la seconda).
Estratto da Il Giornale del 30/03/05 a cura di Pambianconews