«È facile esportare macchine, più difficile esportare la creatività: è questo il nostro asso nella manica». Corrado Barbera rappresenta la terza generazione di una delle più importanti dinastie industriali biellesi: suo nonno Carlo ha fondato il lanificio di famiglia, a cui il padre Luciano ha aggiunto il ramo abbigliamento. Marchio d'eccellenza, il gruppo Barbera, che ha chiuso il 2004 con un fatturato di 20 milioni e ha una filiale negli Stati Uniti, è emblematico della situazione che sta attraversando il distretto biellese, storico caposaldo del tessile made in Italy, ultimamente messo in crisi da una concorrenza internazionale sempre più pericolosa.
«Prima il crollo del dollaro, spiega Corrado Barbera, che ha penalizzato l'export, poi il dumping, perché di questo si tratta, messo in atto dalla concorrenza cinese. In più, il Biellese è un distretto chiuso, isolato anche dal punto di vista territoriale. Questo però, se da un lato ci penalizza nella comunicazione, dall'altro ha conservato intatta la nostra cultura artigianale. È proprio l'unicità la nostra arma vincente, ma dobbiamo farci conoscere. Ecco perché, insieme a una trentina di aziende d'alto livello, abbiamo creato il progetto «Biella The Art of Excellence»: più che un marchio, un vero e proprio certificato d'origine».
Estratto da Il Giornale del 29/03/05 a cura di Pambianconews