E' l'uomo che ha portato in Italia la catena Zara, ora sta valutando lo sbarco in borsa, eppure nessuno lo conosce. Del resto, Antonio Percassi, 52 anni, Presidente del Gruppo Percassi di Bergamo, non ha alcuna voglia di farsi conoscere, ma ha fatto una eccezione con Raffaella Galvani di Panorama. Ha iniziato a correre quando faceva il calciatore nell'Atalanta e non smette certo ora, visto che gli affari non mancano ed è stato costretto a rifiutare, per esempio, la collaborazione con le cordate in gara per la rilevazione de La Rinascente Upim. Percassi è anche tra i maggiori licenziatari della Benetton, grande concorrente di Zara, ma se per la prima gestisce, anche in franchisee un centinaio di negozi, per gli spagnoli di Amancio Ortega si occupa solo dello sviluppo immobiliare. Per l'imprenditore bergamasco Benetton è abituata al confronto con Zara ed oggi ha messo a punto un piano per reagire alla crisi che parte col taglio dei prezzi e la ristrutturazione dei negozi. La scalata di Percassi è partita proprio con Luciano Benetton , sarà benettoniano a vita, fatto del quale è cosciente anche Ortega che dopo anni di ricerca ha scelto proprio lui per lo sbarco in Italia e, nonostante abbia abbassato le sue quote in Zara Italia dal 49 al 20 per cento, gli ha dato il 20 delle società create per gestire gli altri marchi del gruppo come Bershka (moda giovane trendy) e Oysho (intimo). A Milano è previsto lo sbarco di nuovi punti vendita del Gruppo Inditex, tra i quali Massimo Dutti e Pull&Bear al suo esordio in Italia, l'importante è che ai brand internazionali corrispondano prodotti con un corretto rapporto qualità prezzo; oltre all'importanza di allestire negozi attraenti nei posti giusti. Dopotutto oltre a Benetton, Swatch e Zara, il manager ha creato tante catene di negozi per nomi famosi come Nike, Levi's e Calvin Klein. Forse quello che convince di questo imprenditore è il mix di esperienza tra l'immobiliare e il commerciale, oltre ad avere Zara come biglietto da visita 65 inaugurazioni in programma solo nel 2005, dopo aver lasciato, a Gennaio, la gestione dei 5 negozi in franchising di The Body Shop. Da poco la squadra del business è stata rinforzata con Massimo Dell'Acqua direttore generale proveniente dalla francese Celio e con i figli magiori Stefano, 29 e Matteo, 27 impegnati nello sviluppo peri centri città il primo e per i centri commerciali il secondo. E di centri commerciali ne sa qualcosa, suo l'Oriocenter vicino all'aereoporto di Orioal Serio o il Franciacorta Outlet Villane di Rodendo Saiano ed un altro in arrivo a Giugno vicino ad un borgo storico di origine etrusca, il Tuscany di Forano di Chiana; ed è proprio l'offerta di momenti culturali e turistici a distingue un outlet da un centro commerciale. Per quanto riguarda i finanziamenti per questi progetti, entrano in gioco i buoni rapporti con diverse banche e, a volte, la cessione, come nel caso dell'Orio center ceduto al 90 per cento al fondo chiuso della Commerzbank Cgi. Si valuta anche l'ipotesi di creare un fondo immobiliare o una possibile quotazione in borsa. E a proposito di borsa Percassi nel 2004 è entrato nella Dmail, società attiva nelle vendite multicanale e nell'editoria locale che possiede inoltre qualche punto vendita e allora perché non ipotizzare una piccola catena? Estratto da Panorama a cura di Pambianconews