Nel 1985 il numero uno di Azimut, Paolo Vitelli, acquista i cantieri Benetti, altro nome storico dell'Industria Nautica. Incomincia cosi la straordinaria avventura del gruppo divenuto poi uno dei big a livello mondiale. La produzione del 2005 (250 imbarcazioni) è già venduta, per un totale di fatturato previsto di 565 milioni di Euro comprensivi di circa 21 milioni provenienti da Fraser (broker e servizi). Vitelli è riuscito a sviluppare questo piccolo impero che conta 1.800 dipendenti e 8 stabilimenti, tutti vicini al mare. Il cuore della produzione si trova invece in Val di Susa, dove è stato anche istallato un moderno robot, tecnologicamente molto avanzato che impiega 5 ore per la laminazione in infusione sottovuoto anziché 5 giorni della tradizionale lavorazione. Paolo Vitelli, intervistato da Aura Nobolo di Finanza e Mercati, è riuscito a trasformare in industria un lavoro in principio artigianale, passare da piccola azienda a media e adesso a grande. Cambiando le strategie gestionali e riuscendo cosi a trasformare un cantiere in Industria Nautica. Tutto ciò guardandosi intorno e ispirandosi ad altre grosse aziende del Made in Italy come la Zegna, la Ferrero e la Barilla e ad una in particolare del settore ma francese: I cantieri Beneteau. Quest'ultima è però quotata in Borsa, obbiettivo non interessante per Vitelli, il quale pensa che la quotazione sia soltanto un mezzo per reperire capitali e a loro non serve, bastano i propri mezzi. Una possibile tappa futura di Azimut è anche la delocalizzazione all'estero di una parte della produzione.In futuro si vedrà anche se fare nuove acquisizioni anche se all'orizzonte non c'è granchè, dopo che la trattativa per i Cantieri Baglietto non è andata a buon fine. Estratto da Finanza & Mercati a cura di Pambianconews