GianBeppe Moreschi aveva cominciato a unire suole e tomaie nel laboratorio del padre, negli anni 50: in inverno a scuola, in estate a lavorare. Erano in quindici allora, poi la fabbrica è cresciuta e lo spazio si è fatto troppo stretto. Così, due anni fa Moreschi ha investito 18 milioni per portare i suoi dipendenti nella zona industriale.
«È uno degli stabilimenti calzaturieri più grandi d'Europa, forse il più grande per la fascia alta di |
L'anno scorso l'azienda ha fatturato 38 milioni di euro con una perdita di un milione e quest'anno l'obiettivo è il pareggio. «Abbiamo scontato il forte investimento sulla fabbrica e l'euro forte che ci ha danneggiato su tanti mercati». L'azienda vende tre quarti della produzione all'estero e ha 50 negozi nel mondo, di cui 40 in franchising. «Vogliamo continuare a fare scarpe di alta qualità, dice Moreschi, e in questo il made in Italy è una garanzia. Se non vale la pena investire su una grande fabbrica come questa, allora ho sbagliato tutto».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22/03/05 a cura di Pambianconews