Così la pressione sui prezzi nella moda, come in altri settori, resta alta in tutta Europa e la conferma è venuta dalle ultime indicazioni di Benetton: per rilanciare le vendite, i prezzi del gruppo saranno ridotti del 15-20% in alcune categorie chiave, con l'obiettivo di riportare all'interno dei negozi di Valdagno i clienti “traditori”, quelli che negli ultimi anni hanno deciso di rivolgersi altrove per i loro acquisti.
Proprio per sterilizzare gli effetti della concorrenza sui prezzi il consiglio di amministrazione di Marzotto oggi annuncerà lo spin off del tessile dall'abbigliamento creando una newco per i marchi più noti del gruppo, come Valentino, Hugo Boss e MarIboro Classics. L'operazione è stata accolta positivamente da Piazza Affari. L'annuncio di Benetton, accompagnato da una revisione al ribasso delle stime di utili e vendite non è stato invece gradito dal mercato, che continua a giudicare con favore i concorrenti principali di Valdagno: gli svedesi di H&M e gli spagnoli di Zara (gruppo Inditex).
Ma perché Benetton soffre? Secondo Carlo Pambianco, consulente e fondatore di Pambianco Strategie di Impresa, il problema non è solo nel prezzo dei suoi prodotti. «In realtà, dice, Zara e H&M dispongono anche di altre armi: puntano sul riassortimento continuo degli abiti e non sulle “stagioni”, hanno negozi più grandi e costruiti per comunicare stile e moda avanzata, anche se in realtà la qualità dei loro prodotti è non è elevata. Si compra da loro aggiunge, anche perché l'immagine che comunicano non è affatto quella di un prodotto di fascia bassa».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/03/05 a cura di Pambianconews