“Adesso lo posso confessare: è stata la decisione più difficile della mia vita |
Dove ha preso il coraggio di affidare la Gucci di Dom & Tom, un gioiello di redditività, a un manager del largo consumo come Robert Polet?
Mi ha aiutato la convinzione che in azienda, dietro De Sole e Ford, c'erano enormi risorse: un marchio fortissimo e un gruppo di collaboratori eccellenti. Quanto a Polet, non volevo un esperto di moda. Ho intervistato di persona manager di tutti i settori, dal lusso allo spettacolo: cercavo un leader carismatico per tutto il gruppo. E Polet ha dimostrato di essere un leader.
Sarà carismatico, ma molti dirigenti di peso se ne sono andati. L'8 marzo ha lasciato per disaccordi con il management anche Alessandra Facchinetti, la stilista scelta da Polet per rimpiazzare Ford sulla linea donna.
Non tocca a me commentare scelte che competono al management Gucci. Posso solo dire che Frida Giannini, che la sostituirà, interpreta perfettamente lo spirito della donna Gucci. Ha già fatto un lavoro eccellente con gli accessori, di cui conserva la responsabilità e che rappresentano una parte importante del business. Il prét-à-porter trarrà vantaggio dalla sua strategia.
Insomma, tutto bene?
Io guardo ai numeri, per esempio le vendite delle collezioni Gucci nate dal nuovo team. Da gennaio a oggi salgono a due cifre: più 27 per cento in Italia, 31 in Gran Bretagna, 27 in Francia, 24 negli Usa.
Estratto da Panorama del 11/03/05 a cura di Pambianconews