Lo spin-off dei marchi Jil Sander e Helmut Lang. Il pagamento del bond Deutsche bank per 779 milioni con un montaggio a due stadi. Infine l'imprimatur del board Prada holding al bilancio chiuso il 31 gennaio 2005. A poco più di tre mesi dall'arrivo di Carlo Mazzi, nuovo capo della finanza, il luxury group di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada ha ormai tracciato la rotta strategica dei prossimi mesi.
Già presa è anche la decisione di togliere Jil Sander ed Helmut Lang, le due griffe in perdita, dal consolidato Prada. Le prenderà in carico direttamente la famiglia, tanto che il commercialista Marco Salomoni ha già allestito l'apposita architettura societaria sotto la Gipafin di Lussemburgo (65% Miuccia e fratelli, 35% Bertelli). L'obiettivo finale è vendere le due aziende entro l'anno.
Tra breve il board presieduto da Bertelli approverà il bilancio che è stato di 13 mesi, con chiusura al 31 gennaio 2005. A raffronti omogenei, cioè prendendo a riferimento l'anno solare, il fatturato mostra una crescita corrente del 5-6%. A cambi costanti (un terzo dei ricavi è in dollari) e parità di perimetro (è uscita Church's) lo sprint sarebbe più elevato. Nell'ordine del 18%. L'indebitamento netto di Prada holding è sceso sotto 400 milioni dai 675 di un anno prima.
Estratto da Il Mondo del 11/03/05 a cura di Pambianconews