Comunicazione e negozi per remare contro la crisi. E' la ricetta del marchio italiano Liu Jo. «A differenza di molte delle imprese del distretto carpigiano, nel quale ci troviamo, che si sono negli anni specializzate nella produzione di private label senza crearsi una propria identità di marchio, noi investiamo in comunicazione in media il 5% del nostro fatturato» spiega Marco Marchi, al timone della società che esporta soprattutto in Europa, Giappone e Cina.
«Uno dei driver di punta per il nostro sviluppo nel breve termine, oltre il dinamismo dell'offerta, con 2 collezioni a stagione e frequenti riassortimenti della merce, sarà l'ampliamento della piattaforma dei negozi monomarca» prosegue Marchi.
Il programma di espansione dell'azienda prevede l'apertura di una decina di nuovi punti vendita in franchising in Italia entro l'anno, con l'obbiettivo di portare nel medio termine la quota export sul fatturato, che oggi é del 15%, al 40%. Nel 2004 Liu Jo ha messo a segno comunicano dall'azienda, 58 milioni di euro a fronte dei 42 milioni del 2003.
Estratto da Affari & Finanza del 7/02/05 a cura di Pambianconews