Il dollaro debole vale 170 milioni di euro di vendite di mobili andate in fumo negli Stati Uniti. Per fortuna, le tasche piene di rubli dei pochi ricchi russi valgono 80 milioni di acquisti in più e dimezzano il crollo negli Usa. La congiuntura dell'arredo made in Italy corre lungo l'asse New York-Mosca: -14% contro +24%. Da un lato, la voglia di design italiano è frenata dal potere d'acquisto, dall'altro, lo stile di vita occidentale vuol dire anche arredare la casa con mobili italiani. In mezzo, per i produttori del legno-arredo, c'è la riscoperta dei vecchi mercati, come Francia (+3,5%) e Gran Bretagna (+6,1%), l'ennesima delusione dalla Germania (-7%), insieme a una Spagna brillante (+5%) ma che ormai sembra destinata a subire il sorpasso della Russia.
«È andata fin troppo bene per cinquant'anni. Adesso la situazione è cambiata e ci dobbiamo risvegliare, dobbiamo adattarci a una nuova competizione», dice Rosario Messina, presidente del Cosmit, la società di Federlegno-Arredo che organizza i Saloni 2005. L'attesa è per la fiera che porterà a Milano il meglio dei mobili italiani e dei compratori mondiali, dal 13 al 18 aprile, presentata ieri in un dibattito con Messina, Carlo Guglielmi, presidente di Assoluce, gli architetti Pierluigi Cerri e Pierluigi Nicolin, l'amministratore di Cosmit Mario Armellini, il direttore di Federlegno-Arredo Paolo Lombardi e l'economista Andrea Boltho.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/02/05 a cura di Pambiaconews