Cento milioni di scarpe cinesi in cammino verso gli scaffali di negozi e supermercati. Una marcia che terrorizza i calzaturieri italiani. Dall'inizio dell'anno le richieste di importazioni sono esplose: per ogni paio importato nei primi due mesi del 2004, quest'anno alle dogane europee ne sono già arrivati sette. Il confronto è talmente impressionante che le previsioni più timorose dell'inizio dell'anno oggi sembrano ottimistiche.
L'Anci, l'associazione dei produttori calzaturieri, ha misurato ieri mattina le richieste di licenze di importazione di scarpe nell'Unione europea dall'inizio dell'anno e le ha confrontate con le importazioni nei primi due mesi dell'anno scorso.
Quasi 47 milioni di paia richieste valgono un aumento del 600% (con un picco del 1.380% per le calzature in pelle con la suola in cuoio) in quantità, per un valore complessivo di 136 milioni di euro: meno di tre euro a paio, oltre un euro in meno di un anno fa. Il segnale è chiaro, anche troppo, secondo Rossano Soldini, presidente dell'Anci: «Siamo di fronte a una catastrofe. La Cina sta mettendo in atto il dumping valutario, sociale e ambientale».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/02/05 a cura di Pambianconews