Il gruppo Rinascente è valutato 950 milioni e la controllante Ifil ha ricevuto offerte da sei cordate diverse. Un interesse dovuto alla politica commerciale portata avanti nel 2004 che ha inteso privilegiare la riduzione dei prezzi. E questa strategia ha pagato visto che nel 2004 il fatturato ha mostrato un incremento del 10% confermando il trend dei primi nove mesi. Tradotto in cifre il giro d'affari del gruppo si è assestato a circa 340 milioni di euro, dai 310 dell'esercizio precedente. Questo vuol dire che nel 2004 la Rinascente ha attirato molti più clienti rispetto all'anno precedente, nonostante la contrazione dell'importo medio degli scontrini.
«Da tempo ci siamo resi conto che i consumatori stavano cambiando in modo strutturale e permanente il modo di spendere, spiega Giovanni Cobolli Gigli, presidente e amministratore delegato di Rinascente/Upim spa, la crisi economica, ma anche l'arrivo in Italia delle grandi catene di abbigliamento a basso costo e degli outlet ha cambiato il panorama della concorrenza e della domanda. Avevamo bisogno di riposizionarci, ma soprattutto di trasmettere al cliente la sensazione che da noi l'acquisto fosse un vero affare, indipendentemente dalla categoria di prodotto comperata».
Estratto da Finanza&Mercati del 4/02/05 a cura di Pambianconews