Armani attacca da Parigi. Roma si difende ma ammette alcune debolezze nelle sfilate di alta moda aperte ai giovani. E Milano si lascia tentare dall'idea di un piccolo calendario con i grandi nomi della couture. Lunedì a Parigi, Giorgio Armani ha scosso l'ambiente con la sua prima collezione di alta moda. Ma la scossa è stata più forte a Roma, messa sotto accusa da Armani: «Noi italiani abbiamo perso troppe occasioni, facendo entrare chiunque, accettando tutti». Così, secondo Armani, dopo le eccellenze, sono arrivati gli eccessi, che hanno portato in secondo piano la vera moda.
Le sfilate romane, in programma dal 29 gennaio al primo febbraio, sono organizzate da Altaroma. Dentro due nomi storici, come Balestra e Sarli, qualche promessa confermata e tantissimi giovani. Il presidente Stefano Dominella, al vertice della maison romana Gattinoni, si difende: «Oggi Roma è sede della ricerca, delle sperimentazioni, del lancio di giovani. Pensiamo al futuro della moda, facendo selezione. Quest'anno abbiamo scelto solo cinque nuovi nomi su 64 richieste ricevute».
Il problema è che a Roma si è ristretto il mercato. La vetrina per l'alta moda è altrove. Valentino, appena nominato dal sindaco della Capitale «ambasciatore di Roma», sfila a Parigi, come ha fatto lunedì sera. «Tutte le mie collezioni Couture sono eseguite a Roma dai miei laboratori, dove settanta straordinarie signore riescono a fare dei capolavori di lavorazione. Ma per sfilare ho scelto una passerella più internazionale, come Parigi, anche per poter portare un po' di Roma in un Paese straniero».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/01/05 a cura di Pambianconews