Scomparso il patriarca, le redini dell'impero Max Mara passano definitivamente ai figli di Achille Maramotti, Maria Ludovica, Luigi e Ignazio. Gli eredi della dinastia, che all'inizio degli anni novanta hanno preso in mano la gestione industriale della maison di moda, dovranno ora farsi carico anche delle scelte strategiche e finanziarie che il cavalier Achille aveva sempre considerato una sua prerogativa, mantenendo le cariche di presidente della Max Mara fashion group e della Max Mara finance, le due holding di controllo.
E probabilmente il passaggio di consegne avverrà all'insegna della continuità, in nome di quello sviluppo graduale che finora ha attutito i contraccolpi della crisi che sta vivendo il settore dell'abbigliamento. I conti del 2003 della Max Mara (sono elaborazioni Mediobanca), pur in presenza di un peggioramento, restano soddisfacenti, e appaiono anche più sani rispetto alla media del comparto: il giro d'affari è lievemente diminuito a 1,081 miliardi, il margine operativo e l'utile netto si sono ridotti di un terzo scendendo a 76,5 e 55,7 milioni, l'indebitamento finanziario è raddoppiato a 195 milioni.
Estratto da Il Mondo del 21/01/05 a cura di Pambianconews