Italia e Francia sono le due protagoniste indiscusse non solo della moda, ma dell'intero mercato del lusso. Dall'abbigliamento alle calzature, dalla pelletteria ai gioielli: il fatturato complessivo realizzato dai due Paesi nel 2003, secondo una ricerca svolta da Pambianco Strategie di Impresa, è di 17.814 milioni di euro. Un forziere che le due regine si spartiscono praticamente a metà: il 54% all'Italia e il 46% alla Francia (lo studio esclude però dal bilancio Lvmh le entrate derivanti da alcolici, duty free e profumi-cosmetici).
Se la posizione sul mercato è sostanzialmente simile, però, i due contendenti hanno strutture aziendali completamente differenti. Come spiega ancora Carlo Pambianco, in Francia il settore è fortemente concentrato nelle mani di pochi soggetti: i marchi Louis Vuitton, Gucci con Yves Saint Laurent, Hermès e Chanel rappresentano l'89% del mercato del lusso. In Italia invece i primi cinque marchi coprono meno della metà, il 46%, del fatturato totale.
Sono Prada, Armani, Bulgari, Zegna e Dolce&Gabbana. Ma non è l'unica importante differenza fra le due protagoniste del lusso. La diversa concentrazione, giganti francesi contro maison italiane, si traduce necessariamente in un differente modello di comando. Così, la gestione dei gruppi francesi, pur saldamente detenuti dai rispettivi patron, Bernard Arnault per Lvmh e François Pinault per Ppr, è quasi interamente nelle mani dei manager, mentre il sistema italiano è governato essenzialmente dagli imprenditori.
Estratto da Il Giornale del 18/01/05 a cura di Pambianconews