Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato di Piquadro, l'azienda di pelletteria fondata col fratello Paolo nel 1987 e rapidamente diventata un marchio del Made in Italy, è un ingegnere informatico di formazione. Ma ai chip e ai codici binari ha sempre preferito borse e valigie di lusso. E ha avuto ragione, visti i risultati raggiunti. Il know how tecnologico messo da parte ha tuttavia dato il suo contributo al successo di questa azienda. Se non altro in termini di sensibilità ai temi dell'innovazione, sia del prodotto che delle strategie di gestione e marketing.
Il concetto di “tech-inside” è uno dei cardini delle strategie di questa azienda. Che non ama essere definita griffe della moda: «I prodotti di moda sono per una stagione, destinati a un consumatore attendo al trend. Noi puntiamo al lungo periodo, che a una pelletteria che abbia come valore emotivo il design, inteso come valore duraturo e allo stesso tempo uno stile destinato a migliorare il comfort, la qualità della vita della gente», spiega Marco Palmieri.
Oggi l'azienda, che nel frattempo ha inventato il taglio della pelle ad acqua a elevatissima pressione, ha boutique a Firenze, Roma, Catania, un punto vendita all'aeroporto di Milano-Linate e una altro a Malpensa. E tra i negozi di proprietà si sono aggiunti ora quello di Mosca e Barcellona. I piani di espansione sono stati supportati dall'ingresso, nel 2002, del fondo di private equity Fineco, che ha rilevato il 25% del marchio. Ora l'altro grande passo: l'acquisizione di una azienda a Shenzen, il grande distretto industriale della Cina.
Estratto Affari & Finanza da del 17/01/05 a cura di Pambianconews