Nella calza della Befana, quest'anno, gli imprenditori del distretto industriale pratese hanno trovato un regalo che non è una sorpresa, e una sorpresa che invece rappresenta un regalo particolarmente gradito. La fine delle barriere commerciali nel settore tessile, decretata con l'inizio del 2005, proprio perché attesa e temuta, difficilmente produrrà sconquassi più di quanto non abbiano fatto questi tre anni di congiuntura negativa. Il riposizionamento del distretto è infatti iniziato da tempo e molte aziende hanno già imboccato la strada giusta, quella che porta a dimensioni più importanti, a una presenza internazionale migliore, a un'integrazione a valle delle filiera. E i risultati non si sono fatti attendere.
«Abbiamo chiuso il 2004 in crescita e ci aspettiamo un ulteriore incremento del 10% nei ricavi per quest'anno», dice Luigi Guarducci, uno dei soci del Lanificio Europa, 80 milioni di fatturato e 280 dipendenti, che a fine settembre ha rilevato il 50% della confezione Vestire. Quella realizzata dal gruppo di Guarducci è una classica integrazione di filiera verso la parte finale del processo produttivo. Il gruppo Lanificio Europa, specializzato in jeans, ha così invertito la tendenza negativa del 2003. «Questa verticalizzazione ci rende più competitivi, conclude Guarducci, e nel giro dei prossimi tre-quattro anni ci farà raddoppiare da due a quattro milioni il numero dei pezzi venduti».
Ma a Prato c'è già chi riesce a ordinare e ricevere un capo d'abbigliamento nel giro di una-tre settimane. È il caso della griffe Patrizia Pepe: «Disponiamo del tessuto pronto, tutto acquistato in Italia, e possiamo rifornire i nostri mille punti vendita e 22 negozi diretti nel mondo con estrema rapidità», dice l'amministratore delegato Claudio Orrea. L'azienda ha chiuso il 2004 con 60 milioni di fatturato, in aumento del 28%, e 200 dipendenti. «Se i nostri fornitori acquistano i filati in Cina a noi poco importa», aggiunge, indicando in un +20% la previsione di crescita per il 2005.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 7/01/05 a cura di Pambianconews