Il primo gennaio sono cadute le misure di protezione contro i prodotti cinesi del tessile-abbigliamento, ma il presidente dell'Ice, Beniamino Quinteri, e il viceministro delle Attività produttive, Adolfo Urso, tentano di gettare acqua sul fuoco. Dopo trent'anni di Accordo Multifibre che consentiva di limitare le importazioni fissando le cosiddette quote all'import, «oggi l'apertura delle frontiere ci coglie impreparati», ha riconosciuto il numero uno dell'Istituto per il commercio con l'estero.
Tuttavia, «uno studio della Comissione europea, ha aggiunto, rivela che l'effetto negativo più rilevante si verificherà in Germania e Regno Unito, dove il comparto tessile, quello più a rischio di penetrazione cinese, è più importante del comparto abbigliamento. In Italia è il contrario e nell'abbigliamento abbiamo più possibilità di difesa».
Il doppio messaggio di Quinteri e Urso giunge in seguito agli allarmi delle associazioni di categoria (Sistema Moda Italia e Assotessile) secondo le quali «nei prossimi mesi molte aziende del settore potrebbero essere travolte da un'impossibile concorrenza di prezzo con la Cina».
Estratto da Finanza&Mercati del 4/01/05 a cura di Pambianconews