Mentre Donna Karan, proprietà di Lvmh, chiude la sua struttura italiana, c'è grande attesa in un altro marchio che fa capo a un francese, a Ppr: Gucci. Domani, alle 10.30 a Londra, l'amministratore delegato Robert Polet presenterà il piano per il gruppo. L'attesa è soprattutto interna alla società, dove regna grande preoccupazione: uno dopo l'altro se ne sono andati tutti i principali manager che avevano contribuito al rilancio e all'affermazione del marchio, e le sostituzioni operate hanno perlopiù suscitato interrogativi.
Le prime indiscrezioni sul piano dicono che domani Polet non darà grandi scoop. Piuttosto traccerà il confine tra i marchi strategici (in primis Gucci, l'unico che guadagna, e poi Bottega Veneta, quasi vicina al break even, e Ysl, in grave perdita e molto problematico, ma nome storico francese sul quale il gruppo ha già impegnato molte risorse) e quelli non strategici. E indicherà un percorso di come dalle perdite si potrà passare ai guadagni.
Per l'annuncio di un piano, un lungo silenzio: quello che continua ad avvolgere Finpart. Sul tavolo ci sono un bond scaduto da 200 e passa milioni di euro, 5 mila obbligazionisti, diverse centinaia di dipendenti delle aziende coinvolte, un'inchiesta della magistratura per falso in bilancio, insider trading e aggiottaggio, un titolo sospeso dalla Borsa dalla scorsa estate e tanti annunci di quasi-accordi, quasi-salvataggi che finora non si sono realizzati. Così qualcuno ha pensato a una strategia che, allungando i tempi, eviti ad alcune operazioni di cadere sotto la scure della revocatoria, che è il vero freno a una soluzione della vicenda.
Estratto da CorrierEconomia – Voci del 13/12/04 a cura di Pambianconews