E' in arrivo il nuovo decalogo della “resistenza” per la moda italiana. L'ufficio studi di Deloitte ha condotto una ricerca (ancora inedita) sulle dieci sfide che l'industria dell'abbigliamento e quella delle calzature si trovano ad affrontare negli Stati Uniti. «Sfide enormi», dice Giovanni Mannucci, responsabile del comparto moda e lusso di Deloitte. «Oggi circa la metà dell'abbigliamento venduto negli Usa arriva da fuori: o da aziende straniere toutcourt, o da stabilimenti di imprese statunitensi basate all'estero. E nel 2003 le importazioni di calzature sono cresciute del 3%, e saliranno ancor di più a partire dal 2005, quando cadranno i tetti che hanno limitato le quote dell'importexport mondiale».
Uno spaccato che per le aziende italiane vuol dire due cose: a) è sempre più difficile fare partnership con operatori locali, visto che proprio loro hanno avviato massicce delocalizzazioni. Dunque chi si è piazzato in tempo sul mercato americano con realtà produttive (come il gruppo Loro Piana nel New Jersey e Ermenegildo Zegna in Messico) adesso si gode i frutti del dollaro debole) è vero che crescono le importazioni, ma di certo non quelle targate Made in Italy. Complice, ovviamente, il super euro. I dati parlano chiaro: «Nel 2003 – scrive la ricerca Deloitte – il tessile tricolore ha esportato in Giappone l'8% in più rispetto all'anno prima. Contro una flessione della Francia del 7%».
Peccato che in quell'anno, sempre nel paese dei Samurai, le vendite di abbigliamento e scarpe Made in Cina siano cresciute del 58%. E i cinesi stanno migliorando la qualità delle loro collezioni. Una considerazione che fa dire a Mannucci: «Siamo sicuri che solo la tecnologia, l'innovazione e la qualità siano armi sufficienti per combattere questo genere di concorrenza?». La risposta è no. Per mantenere le posizioni in quel degli Usa (e magari anche guadagnarne qualcuna di nuova) i modaioli italiani devono fare i conti con altre variabili. Dieci, ne indica la ricerca.
Estratto da Affari & Finanza del 6/12/2004 a cura di Pambianconews