Rivoluzionare la modalità di distribuzione del prodotto, portare all'esterno dell'azienda le fasi meno critiche senza delocalizzare la produzione in paesi a basso costo di manodopera, concepire uno stile attento alle esigenze del mercato, potenziare i canali di vendita diretta in Italia e all'estero, rinunciare all'outlet aziendale. Sono queste alcune delle scelte strategiche e organizzative di una piccola impresa nel settore dell'abbigliamento femminile che negli ultimi dieci anni, in piena crisi del comparto, ha visto la sua quota di mercato crescere, i suoi conti sorridere e il suo marchio diventare di moda.
L'azienda Tessilform è stata fondata nel '93 a Prato da Claudio Orrea e da sua moglie Patrizia Bambi. Questa impresa è conosciuta al pubblico con il marchio Patrizia Pepe e mostra risultati in assoluta controtendenza con i dati di settore: il fatturato supererà quest'anno i 60 milioni di euro, ci sono più di 150 collaboratori impiegati nel nuovissimo stabilimento di Capalle, un migliaio di punti vendita per distribuire gli abiti Patrizia Pepe nel mondo e 22 negozi monomarca dislocati in Europa, in Giappone, in Russia e in Cina fanno da vetrina all'azienda. Il sell-out della merce, cioè la vendita al consumatore finale, si attesta da anni attorno al 90%, uno dei valori più alti nel mercato.
In che cosa consiste questa piccola rivoluzione copernicana alla base del successo di Patrizia Pepe?
Il primo elemento che è stato rivoluzionato è la modalità distributiva. Con l'obiettivo, sempre ben presente all'imprenditore, di risolvere i problemi alla nostra clientela, di metterla in grado di lavorare al meglio, di semplificargli la vita, si è deciso di abolire la classica vendita tramite il campionario che costringe il cliente ad acquistare grandi quantitativi di merce con sei mesi di anticipo e lo obbliga a immaginare, come fosse un indovino, le tendenze della moda a venire. Si distribuisce invece attraverso le diffusioni ovvero degli showroom (ben dislocati sul territorio) che sono visitati ogni settimana dai negozianti per acquistare le novità man mano proposte dall'azienda o per riassortire i modelli più venduti. L'idea è quella di portare il negoziante ad acquistare piccoli quantitativi ma con continuità.
Estratto da ItaliaOggi del 29/11/04 a cura di Pambianconews