Uno stile più adeguato ai gusti del mercato, forti investimenti in tecnologia che preludono a un outsourcing quasi totale della produzione e un target di utile pari al 10% dei ricavi entro tre anni: la nuova Benetton emerge, «dopo aver migliorato le performance di tutte le aree aziendali», dalle parole dell'amministratore delegato Silvano Cassano: «Non inseguiamo i ricavi, aggiunge, ma la profittabilità. Infatti nell'ultima trimestrale, pur avendo perso fatturato, abbiamo migliorato l'utile netto». Insomma, United Colors non teme l'aggressiva concorrenza di Zara e H&M in Italia, perché erodono ricavi solo ai piccoli commercianti, ma sta predisponendo le difese, tra cui prodotti con prezzi molto competitivi.
Nei conti Benetton dei primi nove mesi aumentano le spese generali e gli oneri operativi, soprattutto per lo sviluppo della rete commerciale: quali sono i target e gli investimenti?
Gli investimenti previsti ammontano a 420 milioni in quattro anni, di cui circa la metà sulla rete commerciale. Intendiamo investire tutto il necessario per mantenere una rete commerciale fresca ed efficiente. E laddove ci siano delle opportunità faremo investimenti diretti, più pesanti, rilevando delle quote per consolidare la presenza. Tenga però presente che, nel nostro modello di business, su 5mila negozi ne gestiamo direttamente meno di 200.
Qual è l'obiettivo finale a fine 2007?
Conseguire un margine netto del 10% sul fatturato. Con questo benchmark il divario sarebbe di 2-2,5 punti, tenendo conto del profilo di rischio più basso nel modello Benetton.
Ma da qui al 2008 Inditex-Zara potrebbe aprire in Italia fino a 120 negozi, investendo fra i 200 e i 250 milioni. Anche H&M ha il nostro mercato nel mirino: come reagire?
Monitoriamo attentamente le loro aperture e le vendite: abbiamo constatato che quando aprono un negozio le nostre vendite non subiscono scostamenti. Ne risentono invece i piccoli negozi e i prodotti non a marchio.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22/11/04 a cura di Pambianconews