Dobbiamo produrre in Italia: il nostro marchio deve essere “Proudly Made in Italy”, cioè prodotto in Italia con orgoglio». Parola di Luciano Barbera, imprenditore-stilista che partendo da Biella si è fatto portavoce di una campagna nazionale a difesa delle produzioni manifatturiere italiane. Nell'epoca della delocalizzazione nei Paesi dell'Est europeo e della sponda Sud del Mediterraneo dodici associazioni di categoria biellesi, imprenditori, commercianti e lavoratori, hanno lanciato il sito internet www.fattoinitalia.org, per difendere e promuovere il vero made in Italy, realizzato al 100% in Italia.
«Le microimprese manifatturiere trainano l'economia nazionale e se non le difendiamo perdiamo una grande opportunità e molti posti di lavoro», attacca Barbera. E non è un caso che questa campagna sia partita proprio dal Biellese. Oggi nel distretto lavorano 23mila addetti in 1.200 aziende, Zegna, Cerruti, Piacenza e Carlo Barbera i marchi più noti, ma negli ultimi anni sono andati perduti quattromila posti di lavoro.
Nella battaglia a difesa delle produzioni italiane, prossima tappa sarà un convegno che si terrà entro l'inizio del 2005 e al quale parteciperanno «tutti coloro che vogliono difendere il Made in Italy». Barbera ci crede. E a chi gli chiede se la sua non sia solo una battaglia di retroguardia in una guerra già perduta risponde: «Se sapessi di essere un perdente non mi dedicherei a questa campagna».
Estratto da Il Sole 24 Ore-Dossier Made in Italy del 16/11/04 a cura di Pambianconews