«Il lusso ha bisogno di una lunga esperienza per essere gestito», dicono analisti e operatori del mercato. Se, di questi tempi, è complesso gestirlo anche per i grossi gruppi specializzati in questo business, tanto più lo è per chi non ne è dentro da molto. Come i due gruppi industriali italiani che gestiscono griffe da poco più di un paio d'anni: Marzotto con il suo Valentino e It Holding con Ferré. Per entrambi i gruppi era vitale acquisire una griffe, visto che le aziende quotate in Borsa hanno maggior valore se hanno un marchio del lusso.
«Oggi per stare sul mercato bisogna avere un brand forte con una notorietà in tutto il mondo, commenta Tonino Perna. Per noi, dopo aver ridato visibilità al brand Ferré è strategico concentrarci nel rapporto qualitàprezzo». Sui prossimi passi da fare racconta: «Proprio in questi giorni stiamo impostando tutto il nuovo management e mettendo a punto le strategie future». Prosegue: «Il 2004 è comunque il primo vero anno del nuovo corso Gianfranco Ferré, dopo che il prodotto è stato messo a punto».
«Siamo convinti di aver fatto buone scelte strategiche che ci premieranno, in termini di risultati, nei prossimi due anni», commenta Perna. «Un marchio oggi deve essere globale, spiega Michele Norsa, amministratore delegato di Valentino e direttore generale dell'abbigliamento Marzotto. Il che comporta investimenti e capacità di giocare su uno scacchiere complesso perché oggi il lusso non crescerà più in Europa, ma negli Stati Uniti e in Asia. Ma siccome il mercato non sta più crescendo come prima bisogna giocare in modo più conservativo e gestire bene i costi, appoggiandosi, così come stiamo facendo per Valentino, a partner sia nella distribuzione che nella produzione».
Estratto da Affari & Finanza del 15/11/04 a cura di Pambianconews