Rose Marie Bravo, ceo di Burberry, parla del grande successo che ha avuto il rilancio del marchio inglese. Martedì scorso ha aperto i battenti il nuovo negozio Burberry in via Condotti, a Roma, che si articola su una superficie di 600 metri quadri. Mercoledì, invece, nel negozio di Milano, si è svolta un'animata colazione con le signore più in vista del bel mondo milanese.
Il mercato italiano è sempre importante per voi?
«Sì, è il terzo mercato in Europa per ordine di grandezza. E' anche uno dei più antichi: siamo presenti in Italia con i nostri prodotti da oltre 80 anni. Il vostro paese influenza molto il nostro stile, anche perché produciamo quasi tutto qui da voi. Il nostro designer, Christopher Bailey, si divide fra l'Italia e l'Inghilterra. Abbiamo anche scelto di mostrare qui le nostre collezioni. Per noi il modo in cui gli italiani indossano i capi Burberry, di cui apprezzano la storia, è una continua fonte di ispirazione».
Quali sono i mercati emergenti per voi?
«Ci stiamo concentrando sul mercato asiatico perché siamo di nuovo in controllo lì da soli due anni. Abbiamo riacquistato tutte le quote dei nostri partner nella zona. Abbiamo dovuto chiudere molti negozi, per riposizionarli meglio. Ma abbiamo fatto anche molti sforzi negli Stati Uniti, dove il marchio non era molto sviluppato. Ora siamo presenti nei migliori department stores».
Qual è il suo segreto per rilanciare un marchio che ha perso smalto?
«Non è un segreto. Intanto come punto di partenza avevamo un bel marchio, classico, che produceva impermeabili di qualità, che sono un prodotto utile e universale. Bisogna reinventarsi tutti i giorni. Ma nella ricerca dei nuovi consumatori non bisogna perdere la clientela fedele nel tempo. E'importante lavorare assieme a gente di valore. E giocare di squadra».
Estratto da Affari & Finanza del 15/11/04 a cura di Pambianconews