Dieci nuovi negozi nei prossimi tre anni, con la prospettiva più a lungo termine di arrivare a cento, e una strategia mirata a incrementare la quota di mercato, scalzando le posizioni dei concorrenti leader, Ikea e Mercatone Uno. È la politica espansiva che guida Conforma, azienda francese, controllata dalla holding del lusso Ppr, attiva nel settore dell'arredamento per la casa con un fatturato di 2,9 miliardi nel 2003, domani inaugurerà il suo primo punto vendita in Italia, a San Giuliano Milanese, alle porte di Milano. Una vera e propria start up, come la definisce Alberto Baldan, amministratore delegato di Conforama Italia, con un investimento di circa 4 milioni «in un Paese che per il gruppo costituisce uno dei mercati a più alto potenziale di sviluppo».
Su quali basi pensate che l'Italia sia un mercato strategico?
Il gruppo Conforama è già presente in Italia con i negozi Emmezeta. Questo ci ha permesso di acquisire una buona conoscenza del mercato del mobile, che stimiamo molto simile a quello francese, dove già siamo leader e registriamo crescite costanti. Tra i Paesi europei in cui operiamo, Italia, Svizzera, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Polonia e Croazia, l'Italia è quello con il valore di mercato più alto (12,6 miliardi nel 2002), anche rispetto alla Francia (9,1 miliardi). Ma è prima anche per la spesa pro capite in arredamento: 243 euro contro i 153 della Francia. II potenziale di sviluppo, quindi, è molto elevato, considerando anche che la distribuzione moderna organizzata di mobili in Italia è molto indietro, con il 10% delle vendite rispetto al 66% della Francia.
Quali sono i vostri obiettivi di crescita in Italia?
In Francia siamo i numero uno con una quota del 16,2% e 187 negozi a non più di 20 minuti di strada dalle case dell'85% delle famiglie francesi. Questa è la stessa strategia che vogliamo seguire in Italia, con un obiettivo in futuro di cento punti vendita, di cui dieci entro tre anni, e un fatturato derivato dai mobili attorno agli 8-10 milioni per negozio, arrivando così a una quota di mercato del 5%, grazie anche al contributo di Emmezeta.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 8/11/04 a cura di Pambianconews