Se il futuro di Gucci sarà quello che oggi molti immaginano, ci saranno perdite per le produzioni italiane. La volontà di trasferire in Asia almeno una parte delle produzioni dei marchi che non raggiungono il pareggio si era già manifestata, pur se mai ufficializzata, anche ai tempi di Domenico De Sole, che vi si oppose.
A testimoniare il nuovo indirizzo, le uscite di manager di questi giorni. Oltre all'amministratore delegato, Giacomo Santucci, ha lasciato Tom Mendenhall, il capo del merchandising. Per chi segue la moda, la conferma del disaccordo dell'azionista francese Ppr per il posizionamento troppo alto di Gucci, che la proprietà vorrebbe invece più alla portata di tutti. E che, soprattutto, vuole vedere un risultato positivo alla fine del conto economico.
Intanto, l'esodo non sì ferma: tra i manager pronti a uscire ci sarebbe il capo del retail Oliver Yang, oltre al già citato controller Emilio Foà. Ma non saranno gli unici.
Estratto da CorrierEconomia del 1/11/04 cura di Pambianconews