Un aumento di capitale che ha portato a 53 milioni di euro il patrimonio netto e un finanziamento di 22 milioni. Con questi strumenti Pompea si prepara a un nuovo passo avanti nella distribuzione e nello sviluppo sui mercati esteri. Con un bilancio che a soli otto anni dalla nascita chiuderà quest'anno con 180 milioni di ricavi consolidati e un ebitda del 14% circa.
«Oggi puntiamo soprattutto sull'aumento dei margini, anche cambiando il mix di prodotti» spiega Carlo Veronelli, amministratore delegato dell'azienda fondata nel 1996 da Adriano Rodella e controllata dalla famiglia. E aggiunge: «II business plan prevede l'apertura di punti vendita diretti in Italia, in Portogallo e Spagna». È anche sulla base di questo business plan che l'azienda ha ottenuto il finanziamento di 22 milioni da un pool di banche capeggiato da Unicredit.
Conclusa la fase di investimenti nella produzione e nell'informatizzazione anche di tutto il sistema logistico, Pompea guarda a un nuovo sviluppo, sia in Italia (dove realizza il 70% dei ricavi) sia soprattutto all'estero. «L'obiettivo, spiega Veronelli, è raddoppiare il fatturato in Spagna e crescere nell'Europa dell'Est. In Russia siamo leader nel nostro settore».
In pista c'è anche il progetto di aprire nuovi spazi di vendita in Germania, insieme a Radici e Miroglio. «Ci hanno chiesto di partecipare dice Adriano Rodella, ma non abbiamo ancora deciso. In Germania i consumi soffrono, molte grandi catene di distribuzione stanno chiudendo. Bisogna trovare la formula giusta e il merchandising giusto».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 30/10/04 cura di Pambianconews