Occorre coltivare un rilancio dell'impresa italiana sul palcoscenico globale e sul «mercato più competitivo del mondo», quello degli Stati Uniti. E la capacità dell'azienda Italia di diventare una crescente calamita di investitori globali, rendendola allo stesso tempo protagonista di investimenti fuori dai propri confini attraverso il coordinamento degli sforzi di tutti, dalla Confindustria al Governo, dalle imprese agli enti locali. È questo il messaggio di Alessandro Benetton, responsabile per le relazioni con gli Stati Uniti della nuova task force per l'internazionalizzazione messa a punto dalla Confindustria sotto la guida del presidente Luca Cordero di Montezemolo.
La ricerca delle strategie per rilanciare la competitività italiana parte da una constatazione: «Il Paese è fondato sulla piccola e media impresa. Una realtà che si è sviluppata fino a contare 150mila protagonisti». Ma anche da ammissioni di sfide aperte: «Esiste la sensazione che questa fase di crescita sia terminata, davanti a cambiamenti esterni e ragioni interne, dice Benetton. Le variabili esterne sono l'avvento di Cina e India. Quelle interne una debolezza nel sistema Paese e nell'impresa. Per le imprese è debole la cultura dell'export».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 30/10/04 cura di Pambianconews