Nel bilancio della maison Gucci ci sono strumenti adeguati per coprire il rischio di cambio anche nel 2005. E' quanto dichiarato dal presidente e a.d. della divisione italiana di Gucci, Giacomo Santucci, in risposta a una domanda sulla volontà della società di tutelarsi dal rischio di ipotetiche variazioni avverse dell'euro nel prossimo anno. “Certo, sempre. Noi non siamo speculativi”, ha risposto il manager, ricordando che se “le aziende del lusso hanno una ripercussione” negativa dalla volatilità del tasso di cambio, queste comunque “non speculano sulle valute”.
Santucci ha poi ricordato che, “essendo Gucci un'azienda internazionale, il mantenimento della redditività” è legato anche ad una notevole diversificazione territoriale, perchè “se un giapponese spende meno in Europa, compra di più in Giappone”.
Il presidente della casa di moda ha poi sottolineato che, nell'ambito dei cambiamenti al vertice del gruppo che hanno portato alla nomina del nuovo a.d. Robert Polet, “Gucci ha cercato di mantenere una grandissima continuità con il passato, sia dal punto di vista organizzativo che strategico”, anche perchè “in aziende come Gucci il più grande patrimonio è legato al marchio”.
Estratto da Pmf News del 12/10/04 a cura di Pambianconews