Swatch va fino in Cina per sdoganare lo street marketing. Con un budget di circa 25 mila euro dialoga direttamente con il cliente finale e, anche per proteggersi dalla contraffazione, fa circolare il suo marchio tra la fascia media dei consumatori, i nuovi ricchi che hanno voglia di Occidente e possono spendere. Una strategia che si conclude nel 2008 quando Swatch cederà il titolo di time keeper di Pechino 2008 a un altro marchio del gruppo: Omega, che è presente in Cina dagli inizi del 1900 e dovrebbe, nelle intenzioni dell'azienda, ostacolare l'avanzata dei competitor occidentali nell'Impero celeste.
"Con un budget che va dai 5 mila ai 25 mila euro", dichiara Michele Sofisti, presidente Swatch Sa e responsabile delle marche Swatch in Cina durante la nona edizione del Marketing forum 2004 che si è aperto lunedì scorso sulla nave Costa Allegra (e che si concluderà giovedì), "è possibile organizzare spettacoli che attirino l'attenzione del pubblico e lo conducano dalla strada o dalla sala principale di un centro commerciale fino al corner di vendita'"
Se dunque in Italia, sempre secondo Sofisti, funzionano meglio i negozi a livello di strada, in Oriente lo shopping si fa perlopiù dentro grandi centri commerciali. Ecco perché la grande maggioranza dei 200 punti vendita del marchio svizzero sono all'interno di shop mall. "E continueremo in questa direzione", precisa il presidente Swatch Sa, "prevedendo un tasso di crescita della rete retail del 20% entro il 2005. E in futuro uno sviluppo del 50% su base annua".
Estratto da ItaliaOggi del 6/10/04 a cura di Pambianconews