Richemont esce dalla fase dell'emergenza, torna in linea di galleggiamento e trova un nuovo timoniere: il 57enne Norbert Platt, da ieri amministratore delegato del colosso svizzero del lusso, che annovera tra i propri marchi la gioielleria di Cartier, alcuni tra i più noti orologi d'alta gamma (Iwc, Vacheron Constantine, Jaeger Lecoultre) e Mont Blanc lo storico brand delle penne. Per gli osservatori, la notizia della nomina è assolutamente positiva.
Inoltre, l'arrivo di Platt ha un altro, e non secondario, significato. Infatti, coincide con un passo indietro di Johan Rupert, il magnate sudafricano principale azionista del colosso svizzero del lusso, che a metà dello scorso anno era salito direttamente in cabina di comando assumendo, oltre la presidenza, anche il ruolo di ceo. Rupert prese il timone dopo i deludenti risultati registrati dal gruppo nel 2003 (utili in flessione del 22% a quota 6432 milioni), un segnale di allarme che qualcosa non funzionava.
Nei primi cinque mesi dell'attuale esercizio (aprile-agosto) le vendite di Richemont sono aumentate del 15%, oltre le stime e oltre le performance, pur rilevanti, dei principali competitor (Lvmh due giorni fa ha rivelato un +8% nel semestre). Con un vero e proprio boom degli orologi (+22%) e delle vendite in Asia (+41%). Gli analisti stanno ancora studiando i risultati, ma già parlano di rialzo delle stime.
Estratto da Finanza&Mercati del 17/09/04 a cura di Pambianconews