Gucci funziona, è «in pista»: lo afferma, in un'intervista al quotidiano Le Figaro, Serge Weinberg, presidente del gruppo PPR (Pinault-Printemps-Redoute), del quale fa parte il celebre marchio. I risultati semestrali del gruppo Gucci avevano deluso, facendo calare il valore dell'azione del 6%: «La reazione del mercato, spiega Weinberg nell'intervista, si basa essenzialmente sul timore che i risultati del primo trimestre di Gucci (febbraio-aprile) possano rimettere in discussione le prospettive che abbiamo stabilito per questo settore. Ma in realtà, questo trimestre non è assolutamente rappresentativo della realtà dell'impresa. Si tratta di risultati atipici poiché, di fronte a una crescita ancora debole all'epoca, hanno registrato costi specifici dell'ordine di 15 milioni, che non saranno ovviamente rinnovati».
Su tale tendenza, Weinberg porta qualche esempio: «Le ultime collezioni Yves Saint-Laurent hanno comportato costi eccezionali per due milioni. Da Yves Saint-Laurent beauté», il deprezzamento degli stock, in particolare il profumo Nu, ma anche altri, ha raggiunto i 5 milioni di euro. «Al contrario, ha aggiunto Weinberg, sono fin d'ora molto fiducioso nel secondo trimestre, le cui tendenze di risultato mostrano un progresso molto significativo. Bisogna perciò evitare di dare giudizi strutturali sui risultati del primo trimestre. E noi informeremo regolarmente il mercato dell'evoluzione del gruppo Gucci, anche se non viene più quotato, per consentire di misurare i progressi compiuti».
Estratto da Il Giornale del 12/09/04 a cura di Pambianconews