Dopo aver annunciato un utile di 29 milioni di dollari (circa 23,6 milioni di euro) per il secondo trimestre, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2003, le quotazioni del gigante delle calzature sportive Reebok sono decollate alla borsa americana, dove a metà seduta viaggiavano a quota 33 dollari registrando un balzo del 4,13%.
Nel secondo trimestre, il giro d'affari non è stato tuttavia all'altezza di tali obiettivi, avendo contenuto l'espansione all'1,4% a quota 813,6 milioni di dollari (circa 663 milioni di euro). Per di più, a tassi costanti è andato in campo negativo, anche se solo per l'1%. “È un risultato, ha detto Paul Fireman, amministratore delegato di Reebok, che deriva sia dal business delle calzature sia da quello dell'abbigliamento. Sia dal mercato statunitense sia da quello estero”.
Ad annunciare risultati positivi sono stati anche i vertici di Timberland, che ha chiuso il trimestre con un giro d'affari di 230,2 milioni di dollari, registrando un incremento del 7,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Più che proporzionale l'ascesa degli utili, che passando a quota 7,9 milioni di dollari dai precedenti 5,8 milioni sono lievitati del 36%.
A cura di Pambianconews