C'è un'azienda, a Portogruaro, nel veneziano, che fa luccicare gli occhi ad Antonio Favrin. Sarà perché l'attuale presidente di Marzotto apprezza il buon vino bianco, sarà perché si tratta di un gioiello di azienda tra le meno valorizzate (e conosciute) in Piazza Affari e dintorni, sarà perché Favrin ne mantiene la presidenza. A fine luglio, infatti, sono in programma in rapida successione (nell'ordine, il 29 e il 30 luglio) i consigli di amministrazione del gruppo Marzotto e delle Industrie Zignago Santa Margherita, di Portogruaro appunto.
In quei giorni Favrin, il doppio presidente, potrebbe estrarre dal cilindro la formula magica che chiuderà il riassetto di Valdagno. Un ridisegno che potrebbe portare, è stato scritto da F&M e non è stato smentito, all'aggregazione di Marzotto con la controllata tedesca Hugo Boss e all'alleggerimento dal comparto tessile.
Certo, Valdagno e Portogruaro, che a monte hanno la stessa saga familiare, sono legati a valle nel Linificio e Canapificio, azienda quotata di cui Marzotto e Zignago possiedono un 34% a testa. Tra gli osservatori delle vicende venete c'è chi scommette in una scalata sul Linificio: il titolo oggi capitalizza appena il 70% dei ricavi. Un altro gioiello da dividere tra gli eredi, insomma. O da consegnare al conte Pietro. A fine luglio, Favrin potrebbe decidere. Sarà per questo, quel luccichio negli occhi.
Estratto da Finanza&Mercati a cura di Pambianconews