I prodotti del made in Italy corrono tutti i giorni la minaccia di essere copiati. Nella classifica dei 28 Stati membri dell'Epo (l'European patent office con sedi a Monaco, all'Aja e a Berlino) il nostro Paese precede tra i big, con le sue 3.600 richieste di brevettazione, soltanto l'Ungheria, la Grecia, la Spagna e il Belgio. Segno che nel Bel Paese si inventa poco? «Nient'affatto. L'Italia è la dimostrazione che non basta avere una buona idea, ma bisogna subito brevettarla», ha detto ieri il presidente del gruppo Geox, Mario Moretti Polegato, nel corso di un seminario promosso dall'Università di Siena.
«Il rilancio dell'economia italiana nel mercato globale, secondo Moretti Polegato, dipende da tre concetti chiave: creatività, ricerca e appropriazione dell'idea. Il nostro Paese deve passare da un capitalismo industriale a un capitalismo culturale, coinvolgendo università, sindacato, associazioni di categoria. Solo così si può creare valore aggiunto».
«La Cina ha un sistema brevettuale avanzatissimo, sostiene Moretti Polegato, e possiede standard europei perché i ricercatori cinesi hanno studiato da noi. Ma non serve aver paura: potranno portarci via macchinari e capannoni, non potranno mai rubare le nostre idee. Alla sola condizione che siano brevettate. Anche in Cina».
Estratto da Corriere della Sera del 13/07/04 a cura di Pambianconews