Quella del coinvolgimento emotivo del consumatore non è più una dichiarazione di intenti. È un obiettivo determinato che vede congiunti, sempre più spesso, aziende, marchi e negozi, pronti a varare strategie che si basano, in primis, sul prodotto. O, meglio ancora, sul prodotto esclusivo destinato a una clientela di nicchia. Il caso. Gilli-Fiat potrebbe essere un esempio illuminante: l'ormai famosa borsa cubica di Gilli con impresso il logo dell'azienda automobilistica, nata da un'iniziativa di Giulia Ligresti, presidente del marchio, e Lapo Elkann, arrivata nella boutique romana Leam il 22 giugno è andata esaurita in pochi giorni, scatenando una vera e propria corsa all'acquisto (solo 500 gli esemplari messi sul mercato).
La convinzione che i due punti forti su cui battere siano da un lato il co-branding, ovvero partnership tra negozi e aziende per concepire prodotti in esclusiva o in serie limitata, e dall'altro la trasformazione del punto vendita in luogo di incontro, non solo d'acquisto, è ormai diffusa tra gli attori principali sul mercato. «Sono trent'anni che faccio il commerciante. E più giro per il mondo più mi convinco che in questo momento storico la gente ha bisogno d'altro: altre vetrine, altre collezioni. Un coinvolgimento emotivo che va ben oltre la marca», afferma Andrea Panconesi, titolare di Luisa Via Roma, che ha spostato il business su un livello superiore.
Estratto da CorrierEconomia del 12/07/04 a cura di Pambianconews